Le nostre disavventure per arrivare dall’Africa a Palermo

Alla scuola Veneziano-Novelli parlano due immigrati: “Ci hanno visti come una minaccia per questa società”. LE FOTO

MONREALE, 10 maggio – Coinvolgente esperienza stamattina per gli alunni delle classi terze medie della scuola “Veneziano-Novelli”, che hanno avuto un incontro con due testimoni migranti, provenienti dall’Africa subsahariana.

 
Gli “ospiti” hanno regalato agli alunni una preziosa testimonianza della loro esperienza, ricca di difficoltà ma anche di successi e traguardi raggiunti. Aliou grazie ad una borsa di studio è giunto a Palermo per completare gli studi universitari, fortemente voluti e sostenuti con grande sacrificio dai suoi genitori. Alla domanda di un nostro studente, curioso di sapere come si trovino in un contesto diverso da quello d’origine, Issa ha risposto che è contento dell’accoglienza ricevuta, perché ha avuto la fortuna di incontrare delle persone valide che, inizialmente, lo hanno aiutato nel processo di integrazione e di crescita individuale, supportato dal lavoro, dal sacrificio e dallo studio. I protagonisti dell’incontro, il primo laureato e mediatore culturale e il secondo attivista di Stravox che collabora con il Centro Astalli, sono uomini che, nonostante le loro difficoltà iniziali, non si sono dati per vinti, hanno lottato per sé stessi ed oggi lottano per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto e desiderano crearsi una esistenza serena e dignitosa.
 
Alla domanda degli alunni se avessero dei sogni, Issa ha risposto di non aver mai perso la capacità di sognare, un ottimo monito per i nostri giovani più fortunati che, a volte, sembra abbiano perso la capacità di sognare, di desiderare. Aliou, interagendo con i ragazzi, ha sottolineato quanto la sua forza di volontà, nonostante la povertà e gli ostacoli incontrati nel suo paese d’origine, possa essere stata determinante nella sua crescita. Lasciando il suo villaggio, ha scelto di studiare perché solamente l’istruzione può garantire un futuro migliore. Sofferenza e sacrificio, conferma il testimone, fanno capire il senso profondo della vita, formano e plasmano l’uomo. Nel salutare i nostri alunni li ha esortati a non avere paura delle difficoltà, ad andare sempre a testa alta nel rispetto degli altri e ad istruirsi, perché in un mondo istruito non c’è posto né per l’intolleranza né per i conflitti.