Filippo Basile, il dirigente della Regione ucciso per aver fatto il proprio dovere

fumetto di Biagio Cigno

Nel pomeriggio del 5 luglio 1999, ventiquattro anni fa, un altro delitto scuote gli animi dei palermitani che si apprestavano a godersi le ferie estive.

La vittima si chiama Filippo Basile, capo del personale dell’assessorato all’Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia.
Stava rientrando in ufficio per il turno pomeridiano quando, seduto sulla propria autovettura, viene avvicinato da un killer che gli esplode, con una pistola munita di silenziatore, alcuni colpi uccidendolo sul colpo.
E per evitare che Basile potesse fuggire, alla vettura era stato tagliato il copertone anteriore sinistro.

Si parla di mafia, anche se all’inizio si brancola nel buio. Inverosimilmente qualche mese dopo Ignazio Giliberti, un sicario palermitano, confessa di essere l’autore della barbara uccisione su mandato di Antonino Velio Sprio.
Chi era costui? Sprio era un impiegato della Regione, arrestato nell’ottobre del 1986 per una storia di truffa riguardante i contributi agricoli e Basile, essendo capo del personale, si era adoperato per fare licenziare l’impiegato scorretto dopo averne scoperte le trame delittuose, essendo anche accusato di associazione a delinquere e tentato omicidio per il precedente assassinio di Giovanni Bonsignore, anch’esso funzionario regionale dell’assessorato alla Cooperazione ucciso il 9 maggio del 1990 su suo stretto mandato e l’esecutore di questo omicidio era stato lo stesso Ignazio Giliberti.

Assistiamo ancora una volta al fatto che chi all’interno di una istituzione pubblica si comporta irreprensibilmente, con rispetto per le regole e facendo il proprio dovere, diventa bersaglio di criminali che vedono in costui un ostacolo ai propri illeciti affari.
Come ogni anno, il “Comitato per Pio e Rosario” commemora il ricordo del Basile nella villetta, a lui dedicata, adiacente l’assessorato, luogo in cui fu ucciso, per mantenere il ricordo di coloro che, con il loro esempio di integrità morale, trasparenza ed onestà, lavorando per il bene e l’interesse della collettività, si sono opposti al malaffare ed agli interessi criminali.
Alla manifestazione di oggi, tra le tante associazioni presenti, hanno aderito le Associazioni di Monreale “Liberi di Lavorare” e l’Osservatorio allo Sviluppo e Legalità “Giuseppe La Franca”.