L’obiettivo è quello di renderle fruibili al pubblico. LE FOTO
MONREALE, 30 luglio – Stamattina gli speleologi dell’associazione “Le taddarite” si sono nuovamente addentrati ad esplorare le grotte di Monreale. L’iniziativa, promossa dalla Proloco di Monreale in collaborazione con l’amministrazione comunale, mira a renderle fruibili al pubblico.
Stavolta, l’obiettivo della missione è stato l’avvio della mappatura e catalogazione di tutti i percorsi, gli antri e gli anfratti che si trovano a circa venti metri sotto il piano di calpestio di piazza Vittorio Emanuele. Attrezzati di strumenti professionali sofisticati, i 5 esperti hanno avviato i rilievi della geolocalizzazione. La perlustrazione segue una dettagliata relazione prodotta nelle settimane scorse, dopo il primo accesso effettuato a fine maggio. “In tal modo, - spiega Marcello Panzica, dell’associazione speleologica - proveremo a costruire un quadro certo e definito di quanto si trova lì sotto, di che natura si tratti e cosa servirà per permettere la fruizione pubblica e sicura delle grotte”.
Per la Proloco ha coordinato le operazioni l’instancabile Piero Faraci. Tonino Russo, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Li giù siamo in presenza di luoghi molto belli che vale la pena di visitare. Quella di oggi è una nuova importante tappa che va in tale direzione. Spero che presto si possa giungere all’obiettivo di garantire l’apertura guidata al pubblico. Intanto, è già molto importante il lavoro che si sta con pazienza sviluppando”. Pare che il principale problema sia costituito da alcune infiltrazioni di scarichi fognari che, oltre a deturpare l’ambiente ipogeo, ne hanno sempre reso impossibile la fruibilità.
Dal canto suo, l’amministrazione, per bocca dell’assessore Geppino Pupella, ha manifestato apprezzamento e pieno sostegno: “L’operazione della Proloco e dell’associazione Le Taddarite è meritoria e l’amministrazione la condivide e sostiene pienamente. Se si dovesse giungere alla fruizione pubblica sarebbe un grande successo per tutta la città. Infatti, si aggiungerebbe all’enorme patrimonio monumentale anche una grande risorsa naturalistica, possibile nuova attrazione per il nostro turismo”.