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Via Cappuccini e quel marciapiede di m…

| Domenico Prestifilippo | Cronaca varia

Il percorso pedonale desterebbe indignazione e ribrezzo tra le utenze

MONREALE, 9 luglio - Dovrebbe - e il condizionale è superfluo - essere un tragitto asettico e decoroso essendo il percorso transitato da cittadini e soprattutto da turisti, ma lo stato di fatto si discosta notevolmente da quelli che sono i criteri che una meta turistica deve obbligatoriamente osservare.

È questo il biglietto da visita che restituiamo al mondo intero, già all’inizio di una esperienza che dovrebbe lasciare di stucco l’afflusso turistico, come un putto del Serpotta (per restare in tema). Se da un lato il gruppo di panchine installate offre loro ristoro, dall’altro, il ritmo di sterco che giace ad intervalli quasi sistematici lungo il marciapiedi di via Cappuccini, desta inevitabilmente indignazione e ribrezzo.
Sarebbe forse opportuno, pertanto, che l’amministrazione comunale monitorasse frequentemente il tragitto liberandolo dalla vegetazione spontanea e, nella fattispecie, dai cumuli di feci animali. Ma riteniamo ancora più opportuno invitare le utenze ad osservare ulteriore senso civico attraverso l’uso della ragione (ció che ci distingue dal genere animale) e degli appositi sacchetti igienici.

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

Non occorre essere dei navigati sociologi o degli esperti psicologi per capire quale sia il sentimento comune che alberga, ormai da domenica scorsa, nel cuore di ogni monrealese.

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