Quell’articolo ''non s’ha da fare'': scoppia la polemica fra Forza Italia e Marco Intravaia

Le notizie su randagismo e campo sportivo il “casus belli” di contrasti che partono non da oggi

MONREALE, 28 maggio - Lo scontro arriva come un fulmine a ciel sereno, ma poi forse mica tanto. Anzi a ben rifletterci, ha tutta l’aria di essere il classico fuoco che cova sotto la cenere. Parliamo di quello divampato fra il gruppo consiliare di Forza Italia che fa capo al deputato regionale Mario Caputo e il presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia, maggiorente a Monreale di Diventerà Bellissima.

I due gruppi, che a Palazzo del Normanni stanno dalla stessa parte, a pochi chilometri di distanza non sembrano affatto sprizzare vicinanza ed amicizia reciproca da tutti i pori. Anzi, se capita l’occasione di allungare la gamba per farsi qualche sgambetto, ben venga. Anche e soprattutto a livello mediatico, dove un post, una foto o una primogenitura di una notizia possono essere considerati un fatto di grande importanza.

Stavolta a scoperchiare il pentolone della polemica è stato il gruppo consiliare di Forza Italia, composto da Mimmo Vittorino e Silvio Terzo che, senza tanti giri di parole ed usando parole che bruciano, ha puntato dritto verso l’obiettivo Intravaia, accusandolo in pratica di rendersi artefice di riprendere comunicati stampa altrui per “spirito di protagonismo ed emulazione, che non si addice a chi è stato chiamato a rivestire la carica importante di presidente il Consiglio comunale, ruolo che certamente non può né essere ridicolizzato nè, prestarsi a protagonismi incompatibili con una prestigiosa carica”.
Il riferimento, perlomeno l’ultimo della serie, sarebbe indirizzato alla notizia relativa alle misure anti-randagismo disposte dal governo nazionale ed al finanziamento del campo sportivo Conca d’Oro. Provvedimenti sui quali anche Mario Caputo si era pubblicamente espresso, per i quali, attraverso i propri consiglieri comunali di riferimento, ha ritenuto emulativo l’intervento di Intravaia.

“Invitiamo il Presidente del nostro Consiglio comunale – concludono Vittorino e Terzo – ad una maggiore moderazione istituzionale e, se proprio non riesce a contenere lo spirito emulativo ad effetto ritardato, lo faccia come consigliere comunale o come uomo di partito "
Marco Intravaia, da noi contattato, fa sapere che preferisce non replicare. Ovviamente, qualora decidesse di farlo, ne avrebbe pieno diritto a troverebbe spazio sulle nostre colonne. Non è escluso, però, che a questo possa provvedere direttamente l’amministrazione comunale.