Muore insieme al figlio poco dopo il parto, proroga per la consegna dei risultati dell’esame autoptico

Il fatto, risalente al 31 gennaio, aveva coinvolto la 39enne Candida Giammona. Quattro gli indagati

PALERMO, 28 giugno – Era stato un appello accorato quello della mamma di Candida Giammona, la donna di 39 anni deceduta presso il presidio ospedaliero Buccheri La Ferla il 31 gennaio, dopo aver partorito alla clinica Candela.

Ma la famiglia di Candida dovrà ancora attendere l’esito dell’autopsia, per lo svolgimento della quale la Procura di Palermo ha scelto Emiliano Maresi, Antonio Luciani e Stefania Zerbo.
Come raccontato dalla stessa madre di Candida anche il nipote appena nato era morto poco dopo il parto, quasi in concomitanza con la madre ma in un’altra struttura. Il piccolo era infatti stato trasferito all’ospedale Civico, dove ogni tentativo di salvarlo si era presto rivelato vano. Attualmente sono quattro i medici indagati, la cui responsabilità nei fatti è ancora tutta da accertare, poiché il deposito dei risultati dell’autopsia sarebbe previsto per il mese prossimo: l’accusa è di omicidio colposo.
Secondo quanto dichiarato dal personale della clinica Candela, la cui linea difensiva è a carico di Sergio Monaco e che è sostenuta anche dal legale Massimo Cocilovo, la morte di Candida Giammona sarebbe sopraggiunta per coagulazione intervascolare disseminata. Le analisi dei medici legali nominati dal sostituto procuratore Giorgia Righi nonché dall’aggiunto Ennio Petrigni avrebbero escluso la rottura dell’utero inizialmente ritenuta come possibile causa del decesso.