Monreale, la Morvillo celebra la giornata della pace

All’evento partecipa anche il sindaco Arcidiacono. LE FOTO

MONREALE, 2 marzo – Com’ è noto l'umanità sta attraversando un momento storico molto critico che alle restrizioni sociali dettate dalla pandemia ha aggiunto, negli ultimi tempi, la paura per la guerra.

Proprio per questo in questi giorni fra i banchi della scuola Morvillo si è parlato di pace mettendo a fuoco l’articolo 11 della Costituzione Italiana dove si afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. La Dirigente, Francesca Giammona, ha invitato tutto il personale docente a sensibilizzare gli studenti ad una riflessione storica, sociale e personale sul significato del verbo ripudiare e sull’impegno dell’Italia a promuovere la pace e la giustizia tra le Nazioni poiché pace non è assenza di guerra ma, è prima di ogni cosa, promozione della giustizia.

I ragazzi, a partire dai piccoli delle classi iniziali della primaria fino ai grandi di terza media, hanno prodotto cartelloni, disegni, bandiere, piccoli manufatti e, con l’aiuto dei docenti, hanno affrontato in classe il tema della pace e della giustizia. I ragazzi di quinta e quelli della scuola secondaria, inoltre, oggi, a partire dalle ore 11, hanno partecipato ad un evento online organizzato dalla Tecnica della scuola dal titolo “La mia scuola per la pace” che ha coinvolto i ragazzi in una riflessione articolata sul dettato costituzionale del ripudio della guerra.

A parlare di pace e a porre riflessioni sul dramma della guerra è intervenuto anche il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono che, a sorpresa, ha voluto incontrare i ragazzi per condividere paure, dubbi, sensazioni e pensieri sulla tragedia che direttamente ha investito l’Ucraina ma che, in realtà, tocca da vicino ognuno di noi. In molti hanno espresso il loro pensiero, commuovendo, in più di un’occasione, docenti, Dirigente e Sindaco. “La paura è dentro noi, possiamo far finta che non sia così ed esternamente continuare la vita di sempre, come se nulla fosse accaduto, ma la paura c’è e niente sarà più come prima”. “Siamo passati dalla paura del Covid alla paura della guerra” esclama Ettore di 1A secondaria. E ancora: “Non ci sono ucraini e russi, in questo momento ci sono solo vittime”. Infine, Noemi di 3A secondaria, mostra la sua bandiera per la pace e spiega: “Questo è Saturno che mangia i suoi figli e per me è questo il senso della guerra.”

Alle 12 gli alunni hanno fatto un minuto di silenzio per tutte le vittime di guerra e all’uscita i bambini della primaria hanno sventolato o indossato una mascherina particolare realizzata con i colori dell’arcobaleno con una scritta che andrebbe scritta nel cuore di tutti: PACE.