''Noi siamo Legalità'', il tributo della Veneziano-Novelli alle vittime di mafia

Stamattina la presentazione del video realizzato dalla scuola alla presenza delle autorità. LE FOTO

MONREALE, 23 maggio – "Noi siamo Legalità", il video realizzato dagli alunni e dagli insegnanti della Veneziano-Novelli per celebrare la Giornata della Legalità è stato presentato, stamattina, dinanzi alle autorità cittadine.

Un tributo semplice, ma immediato, alle vittime della mafia, commemorate in pochi minuti da tutte le classi dell'istituto scolastico, quelle dell'infanzia, della primaria e delle medie.Tanti nomi, ma soprattutto tante storie e tante vite offerte in sacrificio in nome della tutela della giustizia e della legalità.
Dai magistrati Falcone e Borsellino agli angeli della loro scorta, dal Beato Padre Pino Puglisi al Beato giudice Livatino, dai capitani di Monreale Emanuele Basile e Mario D'Aleo ai carabinieri Pietro Morici e Giuseppe Bommarito, dalle figure femminili di Francesca Morvillo ed Emanuela Setti Carraro ai piccoli Claudio Domino e Giuseppe Di Matteo. Dalle vittime dal nome conosciutissimo a quelle dal nome poco noto e, talvolta, ancora in attesa di giustizia.

Nell'aula magna del plesso Novelli sono stati i piccoli protagonisti ad illustrare il significato del percorso svolto e le modalità di realizzazione del prodotto multimediale, in cui ogni allievo ha avuto un ruolo attivo, identificandosi in una delle tante vittime commemorate nel video.
Ciascuna classe, infatti, ha scelto di approfondire la storia di un eroe caduto per mano mafiosa e farne memoria. L'elaborato finale è dunque un video, della durata di 6 minuti e mezzo, in cui gli studenti commemorano, una dopo l'altra, le vittime della mafia, recitandone il nome, come in un rosario civile, per non dimenticare.

Alla cerimonia erano presenti una rappresentanza di alunni e insegnanti dell'istituto, il sindaco Alberto Arcidiacono, il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia, il capitano dei carabinieri Niko Giaquinto, comandante della Compagnia di Monreale,  il comandante della Stazione, luogotenente Antonio La Rocca, l'arciprete della cattedrale don Nicola Gaglio, l'assessore Letizia Sardisco, il consigliere Santina Alduina e i familiari delle vittime di mafia Claudio Burgio e Graziella Accetta.

Una grande commozione ha suscitato in sala la proiezione del video e forte è stata la risonanza emotiva. Il preside Marco Monastra, visibilmente emozionato, ha ringraziato gli alunni e i docenti per l'impegno speso in favore della crescita dell'intera comunità scolastica ed ha valorizzato la scelta dei moderni strumenti tecnologici con cui si è voluto veicolare il messaggio.
Anche il sindaco Arcidiacono si è complimentato con i piccoli protagonisti, rimarcando la necessità di celebrare ogni giorno la legalità e la cultura della giustizia e dell'onestà e impegnarsi nella lotta e nella prevenzione dell'illegalità a partire dalle aule e dai banchi di scuola.
Don Nicola Gaglio, offrendo una lettura cristiana del sacrificio dei caduti per mano mafiosa, ricorda il sacrificio di Cristo che ha consegnato all'umanità un ideale di vita fondato sull'amore e la coerenza.

Marco Intravaia ha riflettuto insieme agli studenti su quanto la legalità possa rivelarsi una cosa semplice, oltre che complessa, se tutti danno il proprio contributo, nella quotidianità, col rispetto delle regole. Il capitano Giaquinto ha evidenziato il contributo dell'Arma dei carabinieri che, in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche, opera per la prevenzione dell'illegalità e la costruzione di una cultura della legalità.
Toccante, infine, la testimonianza di Claudio Burgio, figlio dell'avvocato Giuseppe La Franca assassinato dalla mafia di Partinico nel '97 , e Graziella Accetta, mamma del piccolo Claudio Domino, ucciso a soli undici anni nel quartiere San Lorenzo a Palermo, familiari entrambi di vittime della mafia, ad oggi, ancora in attesa di giustizia.

Semi di legalità sono stati oggi piantati nell'humus fertile di tantissimi studenti affinché, insieme alla commemorazione di chi sognava un mondo più giusto, si possa coltivare in direzione della sua reale costruzione.