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Quadrivium

Quadrivium

Di Miranda Lundy, Daud Sutton, Anthony Ashton e Jason Martineau

Se solo amate la Bellezza, la poesia e l’eleganza e provate rammarico per la mole immensa di conoscenze che dal mondo antico non ci sono pervenute per le catastrofi della storia e per la stoltezza umana, allora vi tremeranno le mani reggendo questo libro, vero scrigno di conoscenze, di esperienze e di meraviglie. Prende le mosse dal Tetractys di Pitagora che nel 500 a.C. va via da Samo e fonda a Crotone una strana scuola.

La più strana del suo tempo, ma che ci lascerebbe tutti a bocca aperta, con la nostra pretesa di essere evoluti, colti e proiettati verso il futuro! Nella scuola di Pitagora tutti erano uguali sia materialmente, sia moralmente e le donne avevano pari dignità degli uomini. Il Sapere (uno e indivisibile!) era articolato in sette grandi branche fondamentali, quelle che poi, all’epoca di Platone, divennero le arti del “Trivium” (Grammatica, Logica e Retorica) e del “Quadrivium”.

In viaggio con la zia

In viaggio con la zia

Di Graham Greene

Ci sono dei libri che possiamo paragonare al buon vino poiché invecchiando migliorano, si gustano appieno, se ne apprezza il profumo, si colgono alcune caratteristiche insospettabili. Questo è il caso di uno degli ultimi romanzi scritti da Graham Greene nel lontano 1969. In un’intervista egli stesso affermava”… il periodo assurdo che stiamo vivendo non può essere descritto che in termini di commedia…... ( niente di nuovo quindi, sotto il sole o la nebbia…). Ecco la storia. Un direttore di banca Henry Pulling, collocato d’ufficio in pensione appena cinquantenne (tutto ciò accadeva in tutto il mondo occidentale fino a pochi mesi fa e nessuno se ne scandalizzava), è un tipico “homo britannicus” con tutti i pregi e i difetti e i luoghi comuni della specie.

Egli conduce la sua vita nella più tipica casa dei sobborghi londinesi in assoluta solitudine, la sua unica attività è la coltivazione delle dalie, delle quali conosce pressoché tutto. Il giorno del funerale di sua madre incontra per la prima volta la vecchia zia materna scomparsa da lunghissimo tempo: Augusta Bertram, ex bella donna la quale nonostante i settantacinque anni, scatena una serie di eventi e situazioni imprevedibili e trascina il metodico nipote Henry in una serie di incredibili avventure, viaggi e amori.

Sulle orme di Antigone

Sulle orme di Antigone

Di Nicholas Nicastro

Ad Atene nel 440 a.C. Pericle governa la città che si riempie di molti illustri e affascinanti intellettuali. Atene culla della democrazia, sta diventando la più ricca, la più potente, la più bizzarra e la più libera città che occhio umano abbia mai visto. Gli ateniesi assistono alle tragedie, parteggiano per gli eroi che osano sfidare gli dei, l’ordine costituito, ma nel contempo gli eroi stessi sono guidati da una forza divina che li spinge ad osare l’impensabile.

Gli ateniesi come i loro eroi, esercitano il diritto di essere liberi, i primi uomini liberi della storia, che possono contestare, controllare ma soprattutto discutere e votare chi verrà innalzato alla guida della città, e chi verrà esiliato. Sofocle, il noto tragediografo, come cittadino ateniese, partecipa alla guerra contro Samo.

Un bastimento carico di riso

Un bastimento carico di riso

Di Alicia Giménez-Bartlett

Andrea Camilleri afferma che le donne non sanno scrivere gialli, ad eccezione di Alicia Giménez-Bartlett. Non abbiamo la cultura adeguata per concordare o per smentire il Maestro, ma se egli fa un’eccezione ad una affermazione tanto categorica, un motivo, evidentemente, c’è.

L’indagine di Petra Delicado, ispettrice di polizia in Barcellona, non è solo, come accade in Camilleri, il pretesto per guardare dentro una realtà intricata e difficile, per quanto affascinante; non è solo l’occasione per analizzare con occhio clinico e impietoso il comportamento umano, sempre attraverso il filtro dell’ironia e dell’umorismo, ma molto di più: è il vivere al femminile un quotidiano difficile, articolato, quasi incastrato in una realtà “cubista”, nella quale non solo il ritmo di vita è frenetico, ma i “valori”, le abitudini, i costumi fluiscono e si trasformano rapidamente e il punto di vista è molteplice nello sforzo incessante di adeguarsi alla mutevolezza dei fatti.

Parola di Cadavere

Parola di cadavere

Di Andrea Vitali

Torniamo volentieri ad Andrea Vitali che ci affascina sempre facendoci conoscere l’Italia vera: quella della provincia che a volte ammanta e a volte esalta personaggi verissimi, sempre al limite dell’incredibile. In questo breve romanzo, anch’esso ambientato a Bellano, l’Autore ci presenta un suo strano compagno di scuola delle elementari, noto in paese come “il Cadavere”, perché di carnagione pallidissima e di temperamento tenebroso, ma soprattutto per l’eccentrica passione del padre di costruire bare.

Il padre, Anemio Agrati, lavora come battellotto sul lago di Como e dunque non costruisce bare per …vivere, ma solo per hobby: una passione smodata che può esercitare solo di notte, visto che di giorno è al lavoro e che solleva le proteste dei vicini disturbati nel sonno dai rumori provenienti dal laboratorio.

Sono contrario alle emozioni

Di Diego De Silva

Non occorre aver provato il dolore dell’abbandono, o la fine di un amore per godere delle riflessioni dell’avvocato Malinconico. E’ bello vederlo nello studio dello psicoterapeuta, che paga profumatamente, mentre si rifiuta di fare il paziente. Nel leggere la sua analisi di se stesso, non possiamo non riconoscerci per ciò che abbiamo vissuto ogni volta che abbiamo dovuto affrontare un dolore.

Una palma coi rami mozzati sul lungomare diventa un’occasione per falsare tout-court il bilancio di una vita. Le canzoni di Raffaella Carrà (quando mai abbiamo dato loro tanta importanza?) assurgono al ruolo di metafore del nostro riscatto, incitamento alla riscossa. Come dire: aggrappiamoci a tutto!

Il conto delle minne

Il conto delle minne

Di Giuseppina Torregrossa

Ecco un romanzo delicato e forte al contempo nel quale la parte del leone è un dolce tipico catanese e palermitano (di adozione) “le Minne di vergine di S. Agata”.

L’immagine della copertina ci presenta una accattivante foto delle “minne” catanesi e il titolo ha un duplice significato: il “conto” inteso come racconto, e il “conto” come somma delle “minne”, dei dolcetti che devono essere sempre confezionati in numero pari e devono essere offerti e mangiati a due a due altrimenti la santa si offende, e, come dice la nonna dell’Autrice, può darsi che tolga la protezione alla devota.

Parlando di “conto“ come racconto non poteva mancare il “conto” della vita e martirio di S. Agata ed anche la ricetta originale dei dolcetti, trascritta con antica e accurata grafia su una carta ingiallita dal tempo.

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Di Jonas Jonasson

Narrare l’ultimo secolo di storia facendoci spanciare dalle risate può sembrare una pretesa assurda, sia per la quantità e qualità delle tragedie che hanno marcato gli ultimi cento anni, sia per l’angoscia, la paura e la sfiducia nell’uomo che gli eventi non solo bellici hanno fatto allignare nel lato oscuro di ciascuno di noi.

Eppure Allan Karlsson, che il 2 maggio del 2005 compie cento anni, nell’attesa che i compagni della casa di riposo per anziani, capitanati dall’abominevole infermiera Alice, gli preparino la più triste e desolante delle torte a sorpresa, ascolta il suo istinto primordiale salvifico e scappa via dalla finestra per riprendersi l’ultima fetta di vita per fugace che sia.

Le ricette di Nefertiti

Le ricette di Nefertiti

Di Bruno Gambarotta

Ecco ci risiamo, ancora un ricettario, direte voi, un po’ stanchi e confusi dall’incredibile abbondanza di libri di ricette che vanta l’editoria italiana (solo nel 2011 sono stati pubblicati ben 700 libri di cucina, e, neanche a dirlo, a Natale il libro più venduto è stato un ricettario). Tranquilli, cari lettori, questo libro non è altro che un buon pretesto per ridere in maniera discreta e sorniona della nostra società italiana.

Bruno Gambarotta, con la scusa dell’Egitto dei faraoni ( non quello di Sharm el Sheyk) ironizza sottilmente con un certo tipo di cultura odierna. La storia è ambientata a Torino dove un egittologo del Museo Egizio, nel catalogare una donazione ritenuta senza valore, scopre dodici papiri che sarebbero “nientepopodimenoché” il ricettario di Nefertiti.

Terroni 2.0

terroni 2.0

Di Piercamillo Falasca

Questo libro ci è più vicino di quanto possiamo immaginare. Vicino a noi ultracinquantenni, perché i nostri figli sono emigrati per studiare e lavorare altrove, fuori dall’Italia, o comunque fuori dal Meridione d’Italia; vicino ai giovani che cercano un corso di laurea autenticamente qualificante e che dia loro la speranza di un lavoro e vicino ai ragazzi che presto dovranno affrontare la scelta di un lavoro o di un corso di studi.

Terroni 2.0 sono appunto i nostri ragazzi che, rinunciando alla rete di protezione della famiglia e ripudiando la logica del “favore” e del posto fisso (posto che, peraltro, non esiste più!), hanno proclamato la loro solare indipendenza, hanno abitato in stanze monolocali, spesso condivise con colleghi transeunti, hanno gestito frigoriferi poco credibili e alquanto squallidi in un clima assai selettivo e molto diverso dal consueto vissuto, alla ricerca di se stessi.