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Appartamento a Istanbul

Di Esmahan Aykol

Una tedesca che vive a Istanbul per sua scelta ci è già simpatica solo per questo. Inoltre, Kati, la protagonista, ha una libreria specializzata in libri gialli di cui è anche un’appassionata lettrice ed ha il pallino del detective. E’ single, ha un fidanzato, Selim, con cui ha un rapporto conflittuale. Infatti, il romanzo inizia con una bella litigata in macchina.

Kati cerca un appartamento in cui vivere più comodamente e da ciò scatta la vicenda che la porterà ad essere indiziata di omicidio. Per cui, almeno all’inizio, non è solo il suo istinto di detective, ma anche l’impellenza di provare la sua innocenza, che la spinge a cercare l’assassino. L’azione si svolge per le strade di Istanbul, guardate senza incanto e senza pregiudizio.

Itaca per sempre

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Di Luigi Malerba

Possibile che Penelope non riconosca Ulisse e abbia solo il sospetto che il vecchio mendicante sia il suo sposo? Possibile che dalla cicatrice lo riconosca Euriclea e non la sposa? Possibile che nessuno si insospettisca dell’emozione di Argo, quando, vecchissimo, riconosce il padrone e si lascia morire di felicità?

L’Odissea ha sempre suscitato in tutti noi, ragazzi e adulti, una folla di domande dettate da curiosità e partecipazione affettiva. Malerba rielabora queste domande, mettendosi nei panni, ora di Ulisse appena approdato a un’Itaca che stenta a riconoscere, ora di Penelope che, a differenza di quanto la necessità narrativa vuol farci credere, riconosce subito lo sposo sotto le mentite spoglie del pitocco, ma, risentita per la diffidenza di lui che vuol sondare la fedeltà della sposa, gli lascia credere di non riconoscerlo, per vendicarsi di quanto ha sentito raccontare su Calipso e su Nausicaa, adombrando anche dei trascorsi non del tutto ostili con Antinoo, il più prestante fra i pretendenti Proci.

Mia suocera beve

Mia suocera beve

Di Diego De Silva

Portare una bottiglia di whisky all’ex suocera che ha appena saputo di avere il cancro è azione degna di rimprovero da parte dei figli dell’avvocato Malinconico. Il quale, però, riscuote l’approvazione dell’anziana ammalata che con lui intavola subito un dialogo franco e esilarante senza risparmiargli stoccate sulla sua vanità e mandandolo di cuore a quel paese appena scorge in lui, da osservatrice acuta, il manto dell’ipocrita modestia steso sulla vanagloria per essere stato, un giorno, per caso, un eroe televisivo.

La maggior parte del romanzo è dedicata al potere della TV sui fatti tragici o drammatici della vita di tutti i giorni. Un ingegnere informatico che ha realizzato il sistema di videosorveglianza in un supermercato sequestra il killer di camorra che ha provocato la morte di suo figlio sul quale i media, con criminale superficialità, hanno proiettato un’ombra sinistra, facendo credere che il ragazzo avesse alcunché in comune con un camorrista ucciso nella stessa occasione.

La donna giusta

la donna giusta

Di Sàndor Màrai

Sono i protagonisti a parlare in questo romanzo di Màrai. Persone che hanno amato e sofferto e perciò si fanno ascoltare. Per prima è una donna elegante in una pasticceria di Budapest che racconta a un’altra donna di aver scoperto un giorno, per caso, un nastro viola nel portafogli del marito e di aver capito da ciò che questi la tradiva.

Da qui scatta la ricerca dell’”altra” e la scoperta sconvolgente che si tratta della cameriera che per tanti anni ha lavorato presso la famiglia ricco-borghese del marito. Sempre a Budapest, in un caffè, in una lunga notte, il marito racconta a un altro uomo della sua passione per una donna a causa della quale ha lasciato la prima moglie, il suo status, la sua casa, le sue ricchezze, la sua reputazione; se ne è fatto sistematicamente derubare e poi ne sia stato abbandonato.

La moneta di Akragas

La moneta_di_akragas

Di Andrea Camilleri

Dove finisce la realtà? Dove inizia la fantasia della narrazione? E’ il punto magico in cui la letteratura scaturisce dalla storia per tenerci col fiato sospeso, presenti agli eventi come e più che se succedessero a noi, facendoci trepidare per le peripezie della “piccola Akragas”.

Il libro inizia con la narrazione di un fatto lontano: nel 406 a.C. alla caduta di Akragas dopo il lungo assedio cartaginese, il mercenario Kalebas, scampato fortunosamente alla morte, cerca di fuggire da Akragas attraverso i cunicoli ipogei che danno accesso alle vasche dell’acqua potabile. Egli ha con sé un sacchetto con 38 monete d’oro coniate ad Akragas e ce l’ha quasi fatta a sfuggire.

L’evoluzione di Calpurnia

Di Jaqueline Kelly

Torniamo alla letteratura per ragazzi che ci sta a cuore, se davvero crediamo che la lettura ci salverà dalla barbarie del qualunquismo e del consumismo. Occuparsi delle letture per ragazzi è necessario ed urgente per chiunque lavori nel campo dell’educazione. Siamo nel 1899, in Texas, Paese che ha partecipato alla guerra di secessione e ne porta ancora i segni.

La cultura borghese dominante vuole che le donne si occupino di faccende domestiche, di ricamo, di maglia. Le ragazze a scuola studiano queste discipline. Vicino alla casa di Calpurnia c’è ancora lo sgranatoio, locale dove gli schiavi alloggiavano e lavoravano il cotone e dove ancora, al tempo del romanzo, lavorano gli operai assunti (e pagati!) per la trasformazione del cotone.

Dai batteri alle balene

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Di John Tyler Bonner

Quanto incide la dimensione sulla vita degli organismi? La taglia è un elemento-chiave dell’evoluzione ai fini dell’affermazione di una specie, per la selezione naturale. Questo libro spiega, con linguaggio divulgativo adatto anche ai non addetti ai lavori il rapporto fisico, chimico, biologico, etologico fra la dimensione e il mondo, fra la dimensione e la speranza di affermazione di una specie, fra la dimensione e le funzioni vitali, fra la dimensione e la biodiversità.

I bambini sono ben consapevoli che la dimensione è un fattore critico ai fini dell’affermazione sull’ambiente: vedono adulti grandi e grossi che li guidano, li costringono, li acciuffano, li condizionano e sono portati a pensare che la maggior dimensione sia un privilegio. Ma è appunto una visione infantile. E’ questa visione che ha generato un capolavoro come “Alice nel paese delle meraviglie”, dove Alice continua a cambiare dimensione ora per entrare nelle tane dei conigli, ora per riacquistare la sua normale statura. Il sogno di tutti i bambini è poter cambiare dimensione a piacere!

Il mio infinito

Il mio infinito

Di Margherita Hack

La densità critica è la densità che l’Universo dovrebbe avere per essere piano, ossia affinché in esso valga la geometria euclidea e il tratto più breve fra due punti sia il segmento che li unisce. Anche la luce è soggetta alla forza di gravità. La materia presente nell’Universo modifica lo spazio e lo fa agire come una lente piana, convessa o concava, a seconda della sua densità.

Se la densità dell’Universo è maggiore della densità critica, allora l’Universo è curvo e chiuso, come un paraboloide. In tal caso, la gravità, ossia l’attrazione fra i corpi, prevale sull’energia di espansione dell’Universo il quale è destinato a ricollassare. Se la densità dell’Universo è minore della densità critica, allora l’Universo è aperto, come un iperboloide ed è destinato alla perpetua espansione.

Prestiti scaduti

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Di Petros Markaris

Ha forse mai pagato qualcuno dei responsabili della crisi economica del 2009 che continua tuttora e non accenna a demordere? No! I responsabili sono tutti nei loro mega-uffici a Manhattan, a Francoforte, o dovunque ci sia denaro virtuale da far circolare per rovinare l’economia degli Stati e la vita della gente.

“PIGS” siamo definiti: l’acronimo di Portogallo, Italia, Grecia, Spagna, gli Stati di cui il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Comune Europea si vergognano e di cui fanno di tutto per disfarsi. E’ l’era delle agenzie di rating: il parere di uno di loro fa tremare interi Paesi. Basta che un’agenzia di rating definisca “spazzatura” le obbligazioni di un Paese affinché in quello Stato il governo promulghi leggi che decapitano il ceto medio, come è avvenuto da noi e in Grecia.

Troppu trafficu ppi nenti

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Di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale

Pensare anche solo per un istante che William Shakespeare fosse in realtà siciliano è un’ipotesi che fa tremare le vene ai polsi ed è stata avanzata ripetutamente, anche se non è mai stata provata e, come dicono gli Autori nella prefazione, “la storia non si fa coi se”. L’autore di “Troppu traficu ppi nenti” è Michele Agnolo Florio Crollalanza, nato, forse, nel 1564, di origine quacchera.

Sfuggì per molto tempo alle persecuzioni religiose, approdando, nel corso della fuga, alle Eolie, a Messina, a Venezia, a Verona e infine in Inghilterra, a Stratford e poi a Londra. Adottato a Stratford da un oste (forse un Crollalanza, come la madre di Michele Agnolo) che aveva perso il proprio figlio William, viene da questi chiamato con quel nome, mentre il cognome è la traduzione letterale del cognome della madre: “shake”, ossia “agita” o “scrolla” e “speare”, ossia “lancia”. Shakespeare è la traduzione di “Scrolla lancia”.