Carissimo direttore, nel mio recente e periodico soggiorno nella capitale mi è stata offerta la preziosa opportunità di rivivere le emozioni di un tempo lontano partecipando alla celebrazione eucaristica presieduta da papa Francesco nella Basilica di San Pietro, in occasione del 60° anniversario dell'inizio del Concilio ecumenico Vaticano II.
Poco meno di un mese addietro siamo stati chiamati alle urne, per il rinnovo del Parlamento Italiano e gli elettori democraticamente hanno decretato una evidente vittoria della coalizione di centrodestra.
È di ieri la notizia, pubblicata dal nostro giornale, con cui si è reso noto che la fraternità francescana si è presa cura di "abbellire" alcuni spazi della nostra città, in particolare della scala attigua alla chiesa della Madonna delle Grazie.
Carissimo direttore, recentemente a Palermo due ragazzine di 12 e 14 anni sono state portate al pronto soccorso in stato di ubriachezza e di incoscienza.
Carissimo direttore, in un suo interessante lavoro il filosofo Umberto Galimberti afferma che i giovani amano vivere il presente con la massima intensità perché il futuro non appare chiaro e luminoso e ciò spegne il loro entusiasmo giovanile e cancella prospettive e speranze.
Carissimo direttore, indubbiamente l’avvio del ministero episcopale di monsignor Gualtiero Isacchi è stato accolto con gioia dai fedeli della nostra diocesi. Un vescovo venuto da lontano, circostanza che in alcuni ha suscitato qualche perplessità, ma che è in linea con la nostra tradizione.
Carissimo direttore, essendo ormai imminente l’insediamento nella nostra diocesi del nuovo vescovo monsignor Gualtiero Isacchi, vorrei offrire questa mia breve riflessione per esprimere sentimenti di gratitudine a monsignor Michele Pennisi, un Pastore che, a mio modesto avviso, ha svolto il suo prezioso ministero episcopale con profonda umanità e magnanimità.
Carissimo direttore, “oggi è stato il giorno più felice della mia vita”, così ha dichiarato il giovane artista monrealese Mess, subito dopo la sua ottima performance canora la sera del 1° maggio in piazza Guglielmo.
Carissimo direttore, pur in un momento storico così drammatico, desidero esprimere brevemente il mio pensiero circa la prossima festa del papà, trasformata dalla società consumistica in un’occasione per fare pranzi e regali. Eppure si tratta di una festa importante perché oggi più che mai si avverte la mancanza ed il bisogno del padre.