Scuola Guglielmo, la campagna contro la violenza sulle donne

Ieri interessante iniziativa dell’istituto. LE FOTO

MONREALE, 26 novembre – Lanche la scuola Guglielmo II ha celebrato ieri la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, invitando Francesca Stassi, responsabile di una struttura, ad indirizzo segreto, per donne vittime di violenza, e la psicologa Mariella Brunetta, entrambe pilastri della cooperativa sociale Esopo, che, in due case rifugio ad indirizzo segreto, “Artemide” e “Atena”, accoglie queste donne e spesso anche i loro bambini.

Gli alunni delle classi III E e III F della scuola secondaria di Aquino, in presenza, e gli alunni delle classi III A, III B e III C della sede centrale, in videoconferenza, hanno seguito, con interesse e opportuni interventi, le testimonianze delle due operatrici, coinvolte giornalmente nell’accoglienza e recupero delle donne vittime di violenza.
Le due esperte hanno sottolineato quanto sia difficile, per queste donne, il ritorno ad una vita normale, a causa delle violenze subite, non solo fisiche ma anche psicologiche. Lontani dai propri affetti, dalle proprie abitudini quotidiane, a condividerne il dolore, inoltre, anche i loro figli, spesso testimoni e vittime essi stessi.
All’interno di queste case rifugio, attraverso un iter declinato in fasi precise, le donne vengono aiutate a recuperare la propria autostima e a ricostruire la propria personalità, annientate dalla furia barbara di mariti e compagni violenti.

La scuola ha anche aderito alla campagna “Posto Occupato”, una campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne.
Le locandine afferenti alla campagna sono state apposte sullo schienale di alcune sedie vuote che sono state posizionate all’interno delle aule scolastiche, a ricordare le donne vittime di femminicidio che avrebbero potuto continuare ad occupare quelle sedie.

È possibile sensibilizzare anche i piccoli al superamento degli stereotipi di genere a partire dalle fiabe. Attraverso le fiabe si può affrontare con i giovanissimi un argomento così duro e complesso come lo stereotipo di genere e la violenza sulle donne, che sono spesso fortemente collegati educando e sensibilizzando i piccoli adulti del futuro a non accettare la violenza, nemmeno se è travestita da amore. Pertanto, alla scuola dell’infanzia le maestre hanno scelto alcune fiabe con protagoniste femminili, in cui la trama evolve in maniera diversa da quella che abbiamo ascoltato tante volte: Se fosse Biancaneve a salvare il principe? Se Cenerentola fosse Cenerentolo? Se Pinocchio fosse una marionetta di nome Pinocchia ?
La fiaba la Principessa e il drago è stato l’input per l’argomento che è stato affrontato durante tutta la settimana: Una principessa coraggiosa che salva il principe, ma che poi decide di non sposarlo, poiché non lo ritiene nobile d’animo.

Categorica diviene l’importanza di una costante opera di sensibilizzazione tra i più giovani, affinchè possano essere arginati modi di pensare e agire che, in un future non molto lontano, potrebbero sfociare in comportamenti violenti e reiterare questa grave piaga della nostra società.