Solo cinquecento metri illuminati su un totale di circa quattromila
MONREALE, 10 gennaio – Più o meno 500 metri, su circa 4000, lungo il tratto compreso tra la Rocca e il bivio Villa Carolina. Poco più del 12 per cento del totale. È questa la sconsolante e sconfortante percentuale di illuminazione pubblica lungo la circonvallazione di Monreale da tempo immemore, ormai, regno incontrastato delle tenebre.
L’arteria, lo sanno tutti, è fondamentale per la viabilità da e per Monreale ed assieme alla Panoramica che conduce fino al duomo, costituisce la principale via di collegamento della cittadina normanna a Palermo. Eppure, però, malgrado la sua importanza, non riesce a risolvere i suoi problemi di oscurità da quando, sono passati già alcuni anni ormai, qualcuno ha rubato i cavi di rame, rendendo non funzionanti i pali della luce.
Diversi lungo la strada sono stati gli incidenti automobilistici, anche gravi. Due, addirittura mortali. Ciò nonostante, nessuno è riuscito ad individuare una soluzione, col risultato che per chi sale da Palermo incontra il primo lampione funzionante più o meno all’altezza del panificio Tusae può guidare con maggiore serenità. L’illusione, però, dura circa trecento metri e finisce quando si arriva all’altezza del parcheggio “Tricoli”, ubicato sulla destra salendo verso Monreale. Il tratto “resiste” da quando, nello scorso mese di luglio, è stato riacceso a seguito di un “miracoloso” intervento tecnico.
Proseguendo ancora, poi, per trovare un altro tratto illuminato bisogna avere un po’ di pazienza ed arrivare al semaforo di via Venero, dove qualche altro lampione funzionante superstite ricorda ai passanti di essere giunti all’altezza del centro abitato di Monreale. La luce anche qui, però, ha breve durata e già duecento metri dopo, in direzione Pioppo, si ripiomba nell’oscurità più totale.
Dopo di che il nulla: buio fitto fino al bivio di Villa Carolina, poco dopo il cimitero, giusto per completare il quadro del tratto che stiamo prendendo in considerazione. Solo due, quindi, e tra l’altro brevi, i tratti illuminati su una strada di grandissima comunicazione e di grandissima importanza che ormai tutti affrontano con estrema cautela, se non addirittura con un non celato terrore.
I numeri sono impietosi, i rischi sono tanti, le soluzioni, perlomeno quelle di rapida attuazione, nessuna, se non quella di confidare nella buona stella, sperando che non succeda nulla e che il diavolo si giri dall’altra parte.
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