Lettera alla mia Terra
Non temere terra mia che non sei mai stata mia come mia ti sento adesso che…tremi
perché ho fede che faranno ritorno gli sguardi d’intesa
e la speranza non più coperta da barriere sterili
Non temere
Non temere terra mia che non sei mai stata mia come mia ti sento adesso che…tremi
perché ho fede che faranno ritorno gli sguardi d’intesa
e la speranza non più coperta da barriere sterili
Non temere
Ho voluto parafrasare con sottile ironia un mio aforisma del 1972 in occasione della pubblicazione del mio primo libro “Guerra e Cacio”. Non esisterebbe in assoluto un’arte della scrittura senza un background ed un retroterra legati alla nostra formazione scolastica, all’acquisizione di una lingua ed al percorso di studi coronato con profitto e stigmatizzato con i nostri curricula e specializzazioni, master ed incessanti aggiornamenti.
Scriveva Italo Calvino, uno tra i più grandi scrittori del novecento italiano: “Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile.
La Sicilia letteraria non finisce mai di stupire. Accade molto di rado che due romanzi storici, pubblicati da due importanti case editrici quasi contemporaneamente (riguardanti la saga di due differenti “potenti” famiglie che a cavallo tra il XIX e XX secolo hanno segnato profondamente la vita economico-sociale di Palermo ), pensati e scritti da due autrici di marcata femminilità, entrambe nate e cresciute in Sicilia e fino a pochi mesi fa poco note al grande pubblico dei lettori, raggiungano (non solo in Sicilia) la vetta della graduatoria dei libri più venduti della narrativa italiana dell’anno di grazia 2019.
Purtroppo non tutti i grandi scrittori, rivoluzionari, politici, storici, hanno abusato di caffè come l’eccelso Voltaire. Leonardo Sciascia amava il buon caffè preparato con acqua del suo pozzo, nella vecchia caffettiera siciliana: preferiva gustarlo amaro.
MONREALE, 31 dicembre – Ben 164 anni fa nasceva a San Mauro di Romagna il poeta e latinista italiano Giovanni Pascoli per il quale i grandi poeti latini erano maestri di vita e portatori di un messaggio etico importante.
Rendo omaggio, chapeau ed una solenne standing ovation a Luigi Pirandello, insignito nel 1934 del Premio Nobel per la letteratura con le seguenti motivazioni: “Per il suo coraggio e l’ingegnosa rappresentazione dell’arte drammatica e teatrale”.
La mia città, nella mia parafrasi odierna del “Sabato del Villaggio Globale”, è la sintesi di una mediocre partita di calcio (Serie Dilettanti) dove la nostra Monreale gioca contro tutto il resto del mondo.
Ringrazio Pino Daniele e la sua meravigliosa canzone “Gesù, Gesù” per avermi ispirato l’articolo odierno su Monreale News. Pino in questo capolavoro di musica, canto e parole scriveva: “Non mi ricordo più l’odore del caffè che si espandeva ed evaporava per tutta la mia casa, sarà una metafora o una nostalgia ma questa in fondo è stata la vita mia e se vuoi saperne di più ti dico che questa nostra luna è fumo e niente più”.
Sono trascorsi 51 anni dal mitico 1968, quando il movimento studentesco italiano ribaltò i rapporti tra docenti universitari e studenti. Lottavamo per il diritto allo studio e l’abolizione dei privilegi dei baroni universitari e anche a piccole dosi ottenemmo risultati brillanti, non solo presso le università italiane ma nella società civile e nella politica.
Quando ero picciliddra di manco sei annuzzi, subivo il fascino del giorno dei morti ancor più del Natale, eppure a Natale i giocattoli erano più corposi e, soprattutto, erano quelli che avevo chiesto a Gesuzzu e che lui mi avrebbe portato in base al mio comportamento diciamo, nell’ultimo mese.
Sir Charles Spencer, il mitico “Charlie Chaplin”, ci aveva illuminato in tema di disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna. Il nostro amatissimo Charlot del film “Tempi Moderni” era considerato l’emblema dell’alienazione umana nell’era del boom economico e industriale mondiale.
MONREALE, 25 ottobre – Si è tenuta nei locali del fondo moderno della biblioteca comunale del Santa Caterina la relazione del professore Francesco La Mantia sul filosofo monrealese Antonino Noto.
Siamo inondati dai nuovi spot pubblicitari di #Io leggo perché a favore della grande iniziativa nazionale che c’invita tutti a donare un libro a una scuola ed alle biblioteche scolastiche.
Confesso di amare gli aforismi dei grandi pensatori della storia di tutti i tempi, a partire da Socrate, Platone, Eraclito, Plutarco, Aristotele ed il mitico Voltaire. Mi auguro che i titoli dei miei articoli su Monreale News non diventino aforismi; ancora, alla venerabile età di 70 anni, dovrò affrontare le fatiche di Ercole per diventare un grande pensatore.
PALERMO, 21 ottobre – In occasione della Notte Bianca Unesco a Monreale, il 28 settembre, in quel di Largo Cutò, tornava sul palcoscenico dopo tanti anni il maestro puparo Pietro Scalisi, ospite d’eccezione della serata, durante lo spettacolo dell’Opera dei Pupi a cura della compagnia Brigliadoro di Palermo. A poco più di due settimane dall’evento, abbiamo deciso di approfondire, davanti ad una tazza di caffè, l’opera del maestro palermitano, attraverso una chiacchierata dai toni informali.
Quando scrivo i miei articoli su Monreale News, amo sottoporli all’attenzione di Enzo Ganci perché mi conosco a memoria ed amo spesso e volentieri sconfinare nelle praterie della mia cultura e fantasia di scrittore, raccontando storie paradossali per il senso comune della cultura media civica e nazionale.
Nel corso della cruenta rivolta palermitana detta del “Sette e mezzo” perché durò sette giorni e mezzo (e della quale il 15 settembre si è celebrato il 153° anniversario), una massa di oltre trentamila persone, delusa dalle promesse post-unitarie e soffocata dalle tasse e dalla miseria, mise a soqquadro la città. Il governo, per tutta risposta, proclamò lo stato d’assedio e inviò a Palermo 40 mila soldati.
Non sono un agnostico e tutti i miei fratelli e sorelle monrealesi conoscono il mio amore infinito per Gesù di Nazareth ed il suo Padre Celeste; ho dedicato a Gesù il mio ultimo libro “Vangelo Secondo Salvino” che restituisce a Gesù Cristo il primato assoluto della Scienza senza Confini e senza Religioni.
Dubitare è un bene preziosissimo della nostra mente e dell’anima. Fin dai miei mitici e ruggenti anni 70, “Dubitare e Falsificare” hanno rappresentato il mio assioma esistenziale per il resto della mia vita.